Nuova metodica per estrarre il litio con un forno a microonde dalle batterie esauste

È stato pubblicato su Il Sole 24 Ore un articolo su una metodica messa a punto da Elza Bontempi, afferente INSTM dell’Università di Brescia, che consente l’estrazione di litio, cobalto, nichel e manganese dalle batterie esauste con un forno a microonde. La procedura è oggetto di domanda di brevetto da parte dell’Università di Brescia in collaborazione con INSTM e l’Università di Reggio Calabria.

L’idea nasce da un progetto europeo che riguardava il recupero delle batterie al litio” ha spiegato al quotidiano Elza Bontempi. “Le tradizionali tecniche utilizzate per l’estrazione dei metalli strategici utilizzano con acidi o trattamenti termici ad alta energia che sono altamente impattanti; quindi, abbiamo iniziato a lavorarci per trovare una soluzione alternativa che fosse più sostenibile”, continua la ricercatrice.

La presenza della grafite nella composizione delle batterie ha suggerito l’idea di utilizzare “durante la fase di studio e sperimentazione un normale forno a microonde domestico ma ora si sta già lavorando per l'utilizzo di un forno a microonde di tipo industriale, consentendo di trattare diverse tipologie di batterie al litio senza necessità di pre-selezione dei catodi”, conclude Bontempi.

Questo consentirebbe di trattare batterie di diversa provenienza (cellulari, computer, auto), di cui spesso si ignora la tipologia di catodo, senza ricorrere ad una raccolta differenziata.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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