Al via il Cluster Nazionale per i settori del “Made in Italy”
Si è ufficialmente costituita a Milano l’Associazione Cluster Made in Italy, un’alleanza pubblico–privato, coordinata da SMI – Sistema Moda Italia (l’Associazione di categoria del Tessile/Abbigliamento aderente a Confindustria) per far dialogare in modo più fluido e strutturato le università e il mondo della ricerca con le aziende delle filiere tessile/abbigliamento, degli accessori moda e dell’arredo. Il Consorzio INSTM fa parte dei soci fondatori e ne ha sottoscritto l’atto costitutivo.
COS’È L’ASSOCIAZIONE CLUSTER MADE IN ITALY
Il progetto del Cluster Made in Italy era stato presentato al MIUR nell’ottobre scorso, nell’ambito di un avviso destinato allo sviluppo e al potenziamento di 4 nuovi Cluster tecnologici nazionali. Alla fine di luglio il MIUR ne ha concluso l’analisi tecnico-scientifica, che ha formalmente riconosciuto la validità della proposta e l’ha preferita rispetto alla cordata concorrente.
Il Cluster intende supportare la crescita economica e sostenibile nei settori di sua competenza, operando in coerenza alle agende strategiche comunitarie e avendo particolare attenzione ai territori del Mezzogiorno. Il Cluster rappresenterà in forma coordinata il sistema del Made in Italy anche sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.
I PRIMI PASSI
Le attività inizieranno a dicembre e si indirizzeranno in prima battuta a organizzare l’operatività del Cluster, a farne conoscere le opportunità legate alle sue iniziative, ai settori produttivi e al mondo della ricerca. Si punterà a coinvolgere da subito il maggior numero di soggetti, in una logica di inclusività. Già molte aziende e numerosi altri istituti di ricerca hanno manifestato l’interesse ad aderire e 10 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al MIUR.
Alberto Paccanelli (in foto), imprenditore tessile bergamasco, con lunga esperienza associativa a livello nazionale ed internazionale, da anni in prima fila in SMI sui temi della ricerca ed innovazione, è stato designato presidente del Cluster. “Più il Cluster sarà rappresentativo – dichiara il neo-presidente – più efficace potrà essere la sua attività di creazione di reti di ricerca e collaborazioni sui molteplici fronti dell’innovazione trasversale, che abbraccia settori che fino ad ora hanno marciato paralleli, ma che hanno molto da condividere. Anche come visione del futuro”.
Le richieste di autentica sostenibilità e la rivoluzione digitale stanno mutando rapidamente lo scenario in cui si muovono le aziende dello stile di vita italiano. “Per accompagnarle e sostenerle in questa fase di profonda trasformazione – continua Paccanelli – il Cluster si porrà come elemento catalizzatore, per far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca e quello dell’industria, nel campo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico”.
IL RUOLO DI INSTM
Insieme agli altri soci fondatori, a INSTM spetterà l’importante compito di avviare l’attività del Cluster, organizzarne il funzionamento e iniziare a redigere il Piano d’Azione triennale richiesto dal MIUR. Il modello organizzativo, che è articolato e tiene conto delle molteplici filiere, settori, regioni e stakeholders partecipanti, andrà affinato e rodato nel corso dei prossimi mesi. In particolare al Consorzio sarà riservata la Presidenza del Comitato Scientifico e della Formazione (CSF) fino al 2019 e pertanto si occuperà di connettere le competenze scientifiche del mondo accademico nel campo della Scienza e Tecnologia dei Materiali con le esigenze di innovazione del mondo industriale. Questo ruolo sposa perfettamente la mission di INSTM e l’esperienza maturata in decenni di attività nel facilitare e rafforzare il rapporto tra mondo accademico e industriale, sostenendo attivamente la competitività del nostro Paese nel settore dei materiali avanzati e relative tecnologie.
I SOCI FONDATORI
Sono 22 i soci fondatori che hanno sottoscritto l’atto costitutivo:
- 7 Associazioni nazionali, tra cui quelle confindustriali merceologicamente competenti, CNA e Confartigianato
- 7 Cluster regionali, Poli di Innovazione, Centri Tecnologici, Agenzie di sviluppo, Rappresentanze territoriali
- 8 Enti di ricerca e Università, tra cui: Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM), Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, Università della Calabria
Ad essi a breve si uniranno altri 13 soci fondatori (tra cui: CNR, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre Associazioni ed Università), che completeranno il team di partenza.