Parte CARAMEL, un progetto nato da Tech4LiB e dal Proof of Concept finanziato da MITO Technology

Acronimo di New Carbothermic Approaches to Recovery Critical Metals from Spent Lithium-Ion Batteries, CARAMEL, un progetto dell’Università degli Studi di Brescia finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il bando FISA (Fondo Italiano per le Scienze Applicate) con un importo totale di 1 milione di euro e coordinato da Elza Bontempi, punta a trasformare le batterie esauste in una miniera da cui estrarre litio, cobalto e altri elementi strategici a costi inferiori rispetto alle tecnologie esistenti, con una migliore efficienza – tra cui il recupero di oltre il 90% di litio contenuto nelle batterie esauste – riduce il consumo energetico di oltre il 50%, e abbatte l’impatto ambientale. Il processo di estrazione attraverso la ‘cottura’ con forno a microonde elimina completamente l’uso di acidi inorganici commerciali, limitando così l’utilizzo di sostanze inquinanti e, una volta implementato su scala industriale permetterebbe all’Italia, povera di queste risorse, di essere meno dipendente dalle forniture dall’estero.

CARAMEL arriva dopo una serie di importanti passi precedenti che hanno dapprima analizzato la fattibilità del metodo e ora punta alla scalabilità industriale. Un percorso iniziato nel 2022 con la registrazione del brevetto del metodo e nel 2023 con Tech4LiB e un Proof of Concept realizzato grazie alla sinergia tra Università degli Studi di Brescia, INSTM e Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico (CSMT) e finanziato da Mito Technology attraverso il fondo Progress Tech Transfer. Ora con CARAMEL si punta alla realizzazione di un impianto pilota e la scalabilità della tecnologia a TRL 6, ossia un livello di maturità definita come ‘Tecnologia dimostrata in ambiente (industrialmente) rilevante’.

I risultati ottenuti finora dimostrano che è possibile coniugare innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, e allo stesso tempo contribuire alla creazione di un mercato nazionale per il riciclo delle batterie, attualmente carente in Italia”, spiega Elza Bontempi, responsabile del progetto. “Ora, con l’avvio di CARAMEL, diamo il via alla fase successiva: la progettazione e la realizzazione nei prossimi tre anni di un impianto pilota, ovvero di un forno a microonde dedicato e ottimizzato per lo sviluppo di questa tecnologia innovativa”.

Oggi celebriamo il successo di un progetto” fa eco Federica Bondioli, Presidente INSTM “che nasce innanzitutto dalla dedizione della professoressa Bontempi e del suo team, e dalla capacità del fondo Mito Technology di investire e credere in questa innovazione. Il loro lavoro dimostra che, quando ricerca e impresa dialogano, i risultati non tardano ad arrivare, generando valore. Il Proof of Concept rappresenta, infatti, un modello virtuoso di trasferimento tecnologico e l’Università di Brescia, con il suo impegno nella ricerca applicata, ha ancora una volta dimostrato la capacità di trasformare conoscenza e competenza scientifica in soluzioni concrete, con un impatto diretto sul mondo produttivo e sociale, di così grande importanza quale l’ottimizzazione del recupero di metalli strategici dalle batterie esauste. Come INSTM, Consorzio nazionale per la Scienza e Tecnologia dei materiali che riunisce le competenze di 53 università italiane, il nostro ruolo è quello di supportare e facilitare questo processo, offrendo strumenti e opportunità affinché le università possano valorizzare al meglio il proprio lavoro di ricerca. INSTM esiste per mettere in rete le competenze, per costruire ponti tra accademia e industria, e per aiutare i nostri ricercatori a superare la distanza che spesso separa l’idea scientifica dalla sua applicazione concreta, supportando le Università là dove ce ne sia bisogno. Oppure, come in questo caso, dare la possibilità a giovani neolaureati di poter lavorare in un team di eccellenza come quello coordinato da Elza Bontempi. L’auspicio è che esperienze come questa si moltiplichino, con le università al centro dell’innovazione e strutture come INSTM e Mito a supportarle nel percorso di crescita e trasferimento tecnologico”.

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