Tech4Lib: scoperto un nuovo materiale per il recupero della CO2

Nel contesto del progetto Tech4Lib, coordinato da INSTM e finanziato dalla Fondazione Cariplo, è stato scoperto un materiale innovativo che potrebbe contribuire al riutilizzo della CO2 catturata nei processi industriali. Questo materiale è uno dei risultati di una tecnologia all’avanguardia per il riciclo delle batterie esauste, che si concentra sull’estrazione economica, mediante un forno a microonde, di metalli preziosi come nichel, manganese, cobalto, oltre al recupero del litio. L’identificazione della nuova fase è stata supportata anche dall’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Il composto è stato descritto sulla rivista Environmental Research dalla professoressa Elza Bontempi dell'Università di Brescia, affiliata a INSTM. Gli autori dell’articolo includono Alessandra Zanoletti, Antonella Cornelio, Elisa Galli, Matteo Scaglia, Alessandro Bonometti, Annalisa Zacco, Alessandra Gianoncelli e Laura Eleonora Depero. Il materiale, ottenuto nel Laboratorio di Chimica per le Tecnologie, si presenta come un aggregato di cristalli rosati, contenente nichel, cobalto, rame e manganese.

Questo studio si distingue per l'approccio innovativo, in quanto ha utilizzato l’IA non solo come supporto per una nuova tecnologia di riciclo di materiali strategici per la transizione energetica, ma anche come strumento collaborativo, che interagisce strettamente con la competenza umana. L'intervento umano è stato essenziale per esaminare i risultati e le previsioni dell'IA, perfezionare le soluzioni proposte e valutare le strutture suggerite, assicurando così risultati precisi e attendibili.

L’IA ha inoltre suggerito diverse possibili applicazioni per il nuovo materiale, tra cui l’uso come catalizzatore nella riduzione della CO2 e nella sintesi di nuovi composti. Queste ipotesi saranno testate durante la seconda fase dello studio, che vedrà coinvolte anche l’Università di Catania e l’Università di Milano-Bicocca.

"È veramente sorprendente che da un scoperta per serendipità, ossia emersa in modo fortuito, si ottenga un materiale derivato dal riciclo delle batterie che potrebbe contribuire a ridurre la CO2", ha detto Bontempi all'ANSA.

"Ci siamo accorti della presenza in soluzione di un composto rosaceo che non era mai stato osservato prima" ha aggiunto Bontempi "solitamente la IA è utilizzata per analizzare grandi quantità di dati e suggerire nuovi materiali con le caratteristiche richieste, mentre in questo caso l'IA ci ha dato supporto nella identificazione del nuovo materiale che avevamo ottenuto. Un approccio che possiamo definire collaborativo tra IA e ricercatori per accelerare il processo di scoperta".

"Questo lavoro - ha concluso Bontempi - dimostra per la prima volta come l'IA possa essere usata anche a supporto del riciclo di rifiuti, in questo caso dalle batterie esauste, per ottenere materiali innovativi e sostenibili, combinando tecnologia avanzata e sostenibilità per favorire la transizione energetica".

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