INSTM ricorda il prof. Antonino Recca
INSTM vuole ricordare con grande affetto il prof. Antonino Recca, ex rettore dell’Università di Catania, Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’ateneo siciliano. Il prof. Recca, venuto a mancare improvvisamente martedì 9 luglio 2024 a soli 74 anni, ha rivestito il ruolo di esperto cooptato del Consiglio Scientifico INSTM dal 2013 al 2022.
La Presidente INSTM, prof.ssa Federica Bondioli, il Direttore, prof. Andrea Caneschi e tutto il gruppo di lavoro della sede di Firenze del Consorzio sono profondamente rattristati dalla notizia della scomparsa del Prof. Recca. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui.
CHI ERA IL PROF. RECCA
Antonino Recca si era laureato a pieni voti in Chimica nel 1973 nello stesso ateneo di cui poi diventerà rettore per la prima volta nel 2006. Dopo la laurea è stato assistente di chimica organica industriale e fisica tecnica. Nel 1986 è diventato Professore Ordinario e negli anni successivi sarà titolare della cattedra in Scienza e Tecnologia dei materiali, coordinando anche due dottorati presso la facoltà di Ingegneria. Nel 1999 è stato eletto Preside della facoltà di Ingegneria, carica che ha ricoperto fino al 2005. Nel 2006 è diventato Magnifico Rettore dell'Università di Catania. È rieletto Rettore nel 2009, terminando il suo secondo mandato nel 2013. Nel 2010, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri era stato insignito del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
LE TESTIMONIANZE
Gianluca Cicala, allievo di Antonino Recca e vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria civile e architettura, afferente a INSTM, ha così ricordato il prof. Recca nel momento di commemorazione tenutosi al termine della cerimonia religiosa: “Aveva capacità di visione e rispetto della persona. Per questo motivo ha cercato non solo di promuovere la ricerca ma anche di creare un’università che sia in grado di accogliere e accompagnare ogni studente e studentessa durante il proprio percorso formativo fino al loro inserimento nel mondo del lavoro. Con etica e dedizione, ha sempre saputo concentrarsi sul lavoro, nonostante alcune avversità lo abbiano segnato nel profondo, avendo sempre ben chiaro e presente la necessità di costruire per lasciare dopo di sé una realtà solida in grado di proseguire la sua opera. Non so dirvi se in questo saremo capaci ma, come ha scritto Newton, riprendendo Bernardo Di Chartres: siamo seduti sulle spalle di giganti, per questo possiamo vedere lontano".
Francesco Priolo, Rettore dell’Università di Catania: “Il professor Recca è stato alla guida del nostro ateneo in un periodo complesso e ricco di novità, assumendosi l’onere di realizzare le profonde trasformazioni dettate dalle riforme, in particolare dalla legge Gelmini del 2010, in particolare per quanto riguarda i nuovi assetti della governance universitaria, dell’autonomia statutaria e gestionale, del passaggio dalle facoltà ai dipartimenti, dell’applicazione dei criteri di valutazione della qualità della ricerca e della didattica. Un compito difficile che ha sempre svolto in maniera appassionata e dimostrando responsabilità e attaccamento verso questa comunità universitaria, che oggi, in questo momento di profonda tristezza, si è stretta intorno ai suoi cari”.
Paolo La Greca, ordinario di Urbanistica e attuale vice-sindaco di Catania: “Recca è stato anche un profondissimo conoscitore della nostra complessa macchina universitaria e un infaticabile costruttore di reti accademiche, puntando sulle qualità personali di ciascuno, al di fuori di qualunque consorteria, per conseguire i risultati. Un entusiasta animatore capace di accettare sfide difficili, un uomo che ha onorato questa città servendola in funzioni pubbliche apicali, una grande persona altruista e generosa”.
Matteo Ignaccolo, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura: “Siamo tutti ancora increduli e profondamente addolorati. Non solo per la perdita del grande docente che è stato anche nostro preside e rettore dell’Ateneo, ma perché nella sua lunga attività ha sempre incarnato il ruolo di primus inter pares nell’accezione letterale del termine, cioè coordinatore di un gruppo di persone che lui considerava di uguale importanza e a cui destinare la medesima attenzione, trattando i problemi di ciascuno, di ogni gruppo, di ogni ambito disciplinare con la stessa dedizione e con equità. Se oggi l’assetto della didattica e della ricerca all’interno dei dipartimenti di ingegneria è così completo opportunamente eterogeneo ma fortemente complementare è merito essenzialmente del prof. Recca che ha garantito uno sviluppo organico dei diversi saperi interpretando al meglio le esigenze di tutti noi e del territorio. La sua famiglia, la sua università, il suo territorio sono stati la destinazione del suo impegno giornaliero. Auspicavamo di poterlo avere ancora per molti anni al nostro fianco, quale attento osservatore e prezioso consigliere in tutte le nostre attività, ma purtroppo così non è stato”.
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